In tanti anni di attività, molte persone si sono succedute e altre sono rimaste, ma tutte hanno sempre dato un loro contributo, molti hanno anche lasciato una propria impronta e alcuni anche molto divertente di se stessi e del loro modo di essere. Tanti fatti ed episodi sono accaduti nelle varie attività che il coro ha intrapreso. . . . . .
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Loreto 1977, il cantore Enzo O., grande tenore, in una intera settimana di impegni canori, non riesce mai a cantare una volta. Infatti ogni sera “il ragazzo” sperperava tutta la “potenza” della sua voce per le strade della cittadina assonnata, ballando e gridando a squarciagola con altri amici cantori. Così puntualmente il giorno dopo si ritrovava “muto come un pesce”, potendo poi disporre nuovamente della sua voce solo dopo gli impegni canori, pronto ad affrontare un’altra ”serata brava”.
Sempre nel 1977, cioè agli albori del coro, rimembriamo un “dolce” atteggiamento del bizzarro (oggi medico) Santo D. L.,egli stette un giorno intero con il braccio alzato, come per cingere le spalle di una persona e dopo continue richieste di chiarimento, ci rispose “angelicamente” che vicino a lui c’era la sua amata Maria (attuale moglie) che quel giorno non lo aveva potuto seguire.
Una curiosità flash: chi sa capisce e intende i “famosi” suoni gutturali, improvvisi, emessi dal basso Nino C. per mascherare chissà quale altro “suono”!!!. A proposito del geometra, ricordiamo i “consigli” dati all’ex direttore del Coro, Pippo Caruso, quando doveva entrare a far parte dell’associazione un nuovo iscritto, infatti disse: “Guarda che si tratta di un elemento poco serio e non resterà a lungo nel Coro!”. Ancora oggi troviamo quel “nuovo” cantore che è il grande basso Turi M. !!
Misterbianco 1984, durante una prova “singola” di bassi e tenori, tenutasi a casa del maestro Saro Puleo, i “bravi cantori” non avendo nessuna voglia di provare, cercarono di far innervosire il “buon” direttore, ridendo a crepapelle anche senza alcun motivo, fino a quando, inaspettatamente, il calmo e paziente direttore, si trasforma in un “Lucifero” e rinunciando (dolorosamente!) ad una prova (cosa per lui inconsueta) mandò tutti fuori da casa sua a calci nel….
Nello stesso anno, durante un’altra prova “singola” delle sezioni femminili del coro, il maestro Puleo viene sorpreso, da un improvviso “blitz” di alcuni cantori (Saro S. e Tano M.), mentre verificava nelle ragazze (una ad una.!!) il coretto uso del diaframma (muscolo addominale molto vicino al seno!!).
Messina 1985, il tenore Turi M., durante lo svolgimento del “I Concorso Polifonico”, si trova in chiesa a “conversare” con una gentil donzella e ad un certo punto sente una melodia a lui molto nota e quindi, dopo profonda riflessione, deduce che ad eseguirla è proprio il coro “L. Perosi”, di cui lui “doveva” far parte; pertanto con la sua tipica flemma si avvia tranquillamente verso l’altare e prende posto nella sua sezione, tra lo stupore dei coristi, del pubblico e della giuria !!
Ricordiamo i famosi “sarò breve” dell’ex presidente del coro, Santo F., seguiti sempre da un interminabile discorso al quale la gente ascoltava, ascoltava e qualcuno… sognava.
E adesso una “cattiveria” di alcuni coristi. Per punire le spavalderie di Peppuccio S. (oggi ”affermato” avvocato), che si ripetevano frequentemente durante le prove, due “amici” coristi (Paolo D.C. e Gaetano M.) escogitavano un piano; da poco fidanzato con. la sua Gabriella, una sera riceve una telefonata dal padre di lei (Gaetano M.), rimproverandolo per il poco chiaro comportamento nei confronti della figlia. Lui intimorito, riesce a rispondere solo a monosillabi: “Si, si, si, si, si… no, no, no, no, no…” e l’unica reazione è quella di non vedere Gabriella per una intera settimana. Durante le successive prove, Peppuccio non è più spavaldo anzi è molto serio (o forse molto preoccupato!). Il tutto si risolve, qualche giorno dopo quando la fidanzata, non avendo più sue notizie, viene a cercarlo durante lo svolgimento delle prove e chiede spiegazioni al suo “amato”dinanzi alle risate generali dei coristi.
Venezia 1987, un gruppo di cantori (Tino M., Antonella P., Filippo M. ed altri) fermi su una piattaforma galleggiante, in attesa del vaporetto, aspettano per oltre dieci minuti l’arrivo di quest’ultimo, quando ad un certo punto Tino M. spazientito esclama: “Quannu patti stu cosu ?!”, ma Antonella (adesso moglie) lo “fulmina” con il “mitico sguardo” e, mentre gli altri ragazzi se la ridono, risponde: “Ma che dici !!! Questo non è il vaporetto !!!”.
Agosto 1989 la sera della partenza per il “VII Concorso Nazionale Guido d’Arezzo”, il coro si trovava sul sagrato della Chiesa Madre (Maria SS. delle Grazie) con il pullman già in moto pronto a partire, quando ad un certo punto al M° Saro Puleo viene in mente una “splendida idea” ed esclama: “Un momento, visto che finalmente siamo al completo, propongo di fare una prova generale!”; e anche se vi sembrerà strano, la prova si fece veramente, e proprio là fuori davanti al portone della sagrestia, tra lo stupore dei familiari che si trovavano sul luogo (con tanto di fazzoletti sventolanti) pronti a salutare.
A Sorgono, in Sardegna, dopo aver preso parte ad una Rassegna i componenti del coro, pensarono bene di riposare dalle fatiche “canore” nella camera dei coniugi neosposini Turi e Nella. Fu una vera e propria incursione nella stanza dei due malcapitati. Uscivano cantori da ogni nascondiglio: dall’armadio, dal bagno. da sotto il letto !
A Butera, scesi dal pullman già in divisa (la prima che il coro possedeva!), i cantori si videro scambiati per un gruppo di collegiali a causa del maglione a strisce.
Nel 1986 furono rinnovate le divise, e gli uomini finalmente hanno avuto il classico abito nero con la camicia bianca da cerimonia ed il papillon nero. Le nuove divise furono indossate per la prima volta nella Chiesa San Nicolò in occasione del Concerto di Natale. Finito il concerto, alcuni baldi ragazzi hanno voluto fare un “giro” con la nuova divisa, ma appena entrati in un noto locale di Catania per prendere una pizza sono stati scambiati per i camerieri.
A Vittorio Veneto i coristi proposero (inconsapevoli della distanza, poveri loro!) di percorrere a piedi i km che separavano l’albergo dal Teatro dove si sarebbe svolto il concorso polifonico “Città della Vittoria”. Arrivare con la lingua di fuori non fu tanto piacevole!
Al concorso di Battipaglia il direttore Saro P. (imperterrito e caparbio) girava per le stanze dei coristi con registratore alla mano per far ascoltare la registrazione dell’esecuzione del coro e avere il parere dei cantori. Intento senza dubbio costruttivo: solo che era notte fonda e i cantori avevano pure il diritto di “dormire” !!!
In un Comune, vicino a Misterbianco, i cantori del Coro Perosi alla fine di una rassegna, durante il rinfresco (e chiamiamolo tale!) videro passare sopra le loro teste un vassoio di cannolicchi. Li videro, ma non li poterono assaggiare, perchè questi furono arraffati dal Coro ospitante. Alla faccia dell’ospitalità!
Al concorso polifonico di Montreaux il cantore Tino M. ad un corista straniero che gli aveva appena detto: “Merci”, rispose “Beaucoup”.
Al concorso di Messina il corista Turi M., impegnato a intrattenere piacevole conversazione con alcune ragazze di altri cori partecipanti, alle note di un brano che proveniva dal palco delle esibizioni, disse: “Questo brano lo esegue anche il mio Coro!” Poverino, si accorse troppo tardi che era il suo Coro ad esibirsi in quel preciso momento!
19.11.2006 – Durante una sosta ad un autogrill nel tragitto per Alessandria della Rocca, il Presidente Saro S. non riuscì a portare a termine l’espletamento di un normale bisogno fisiologico perché inibito da continui tentativi di accedere al bagno da parte di alcuni cantori…. tutto ciò nonostante la porta (guasta) fosse presidiata dal figlioletto P.
23.03.2007 – Durante il concerto tenutosi a Catania presso il Castello Leucatia, alla corista Maria A. cade inopportunamente di mano la carpetta degli spartiti. Tra i risolini degli spettatori si sente una vocina in sottofondo che dice: “ma chi ciavi i manu motti?”